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Cronaca

Omicidio a Molfetta, il 29enne reo confesso ha tentato di murare il cadavere di De Gennaro prima di costituirsi

Cosa è accaduto nelle 24 ore trascorse tra l’omicidio del 23enne Dario De Gennaro e la confessione del 29enne Onofrio De Pasquale? Secondo le indagini il presunto assassino aveva tentato, in un primo momento, di far sparire il cadavere. Il corpo della vittima è stato infatti avvolto da strati di cellophane e coperte e poi sistemato in una nicchia nella camera da letto nell’appartamento di via Immacolata in cui si è consumato il delitto. De Pasquale avrebbe provato a creare del cemento procurandosi anche dei mattoni forati con cui avrebbe murato il cadavere. Nella stessa nicchia è stata ritrovata anche l’arma con cui sarebbe stata uccisa la vittima: un coltello dalla lama lunga 15 centimetri con cui sarebbero stati inferti diversi colpi al collo e alla nuca del 23enne. Per il 29enne reo confesso è stato convalidato il fermo. Attualmente l’accusa è di omicidio volontario, tentativo di soppressione di cadavere e detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo ha risposto a tutte le domande del gip del Tribunale di Trani durante l’interrogatorio di garanzia, affiancato dai suoi legali. Secondo gli inquirenti, il 29enne vendeva droga, per lo più marijuana, per conto di Dario De Gennaro, tanto che in suo possesso sono state trovate 123 dosi di sostanza stupefacente di cui 35 nell’appartamento in ristrutturazione in cui è avvenuto l’omicidio. Il 23enne sarebbe stato ucciso nel pomeriggio di giovedì 15 febbraio al culmine di una violenta lite. Il cadavere è rimasto nell’appartamento al primo piano del civico 27 di via Immacolata per 24 ore, prima che De Pasquale si costituisse dai carabinieri. Quanto al presunto movente legato allo spaccio di stupefacenti, i legali della famiglia della giovane vittima hanno chiesto prudenza e stop alle speculazioni in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini.

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