Una sola profonda coltellata all’addome, che ha raggiunto gli organi vitali. È questa la causa del decesso di Francesco Pio D’Augelli, il 17enne ucciso la sera di lunedì 18 luglio alla periferia di San Severo. Lo dice l’autopsia, eseguita nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari dal professor Francesco Introna.
Per la morte del ragazzo, è rinchiuso nell’istituto penale minorile di Bari un 16enne, reo confesso, accusato di omicidio volontario.
Il giovane è stato ascoltato dal Gip, Patrizia Fama, che questa mattina ha convalidato il fermo, rigettando le richieste difensive di permanenza in casa o di collocamento in una comunità.
Secondo il giudice, il minore “ha dimostrato di essere privo di autocontrollo e capace di reiterazione di condotte violente se non sottoposto a idonea misura cautelare”.
In base al racconto del ragazzo, la sera dell’agguato, lui e la vittima si sarebbero incontrati per chiarire una questione relativa ad una ragazzina, la fidanzata di D’Augelli, con la quale l’indagato aveva avuto uno scambio di messaggi sui social, provocando la gelosia del 17enne.
L’assassino, pur ammettendo di essersi presentato all’appuntamento con un coltello in tasca, ha detto di non aver mai avuto intenzione di usarlo. Colpito da D’Augelli con due pugni al volto, ha poi estratto l’arma, finendo per accoltellarlo, a suo dire inavvertitamente.
Una volta sferrato il fendente mortale, l’indagato ha dichiarato di aver fatto una videochiamata al fratello della vittima, dicendogli di venire a prendere il giovane ferito per portarlo in ospedale.
Dopo essersi reso irreperibile per diverse ore, l’assassino, ormai braccato dalla Polizia, si è presentato assieme ad un legale, la mattina dopo il delitto, presso gli uffici della Questura di Foggia, dove si è costituito.