I giudici della corte d’appello di Bari hanno confermato la condanna per omicidio volontario nei confronti di Celestino Troia, unico imputato per la morte di Gianni Di Vito avvenuta il 12 settembre del 2019, ad Andria, dopo una lite stradale per una mancata precedenza. Dai 12 anni ed un mese di reclusione decisi dal Tribunale di Trani, si è però passati ai 10 anni dei giudici di secondo grado.
Nella sentenza del processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato, non era già stata riconosciuta l’aggravante dei futili motivi. Gli inquirenti, lo ricordiamo, avevano ricostruito tutti i momenti in cui Celestino Troia e Gianni Di Vito si affrontarono prima verbalmente a bordo delle rispettive auto nei pressi della rotonda di via Corato e successivamente con uno scontro fisico e l’utilizzo del coltello, un’arma bianca mai rinvenuta ma in possesso di Troia e che ferì mortalmente l’allora 28enne al cuore. Inutile fu anche la corsa in ospedale poiché Gianni Di Vito morì dopo poche ore dopo al “Bonomo”.