E’ stato rinviato a giudizio Domenico Bellafede, il 38enne di Canosa di Puglia accusato di omicidio preterintenzionale ai danni di Cosimo Damiano Bologna, il canosino morto all’età di 50 anni il 30 novembre 2021 a seguito di una lite avvenuta circa due settimane prima con Bellafede. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup del Tribunale di Trani Ivan Barlafante, il processo inizierà il prossimo 14 giugno davanti alla Corte d’Assise di Trani. La discussione, sfociata nella lite, avvenne la sera del 14 novembre 2021. La vittima si trovava all’interno di un bar del centro di Canosa in compagnia di una donna, un incontro – che secondo quanto ricostruito – avrebbe scatenato la gelosia dell’imputato Bellafede, il quale li avrebbe raggiunti pronciando parole minacciose. I due sarebbero stati divisi da alcuni passanti, ma la discussione è proseguita comunque. Bologna e Bellafede si sarebbero quindi allontanati nei pressi di un locale all’angolo tra via Giuliani e via Rovetta. Qui, secondo l’accusa, il 38enne avrebbe spinto il suo rivale, il quale cadendo avrebbe sbattuto con violenza la testa, riportando una ferita profonda. Bologna, ricoverato all’ospedale “Bonomo” di Andria, è morto dopo due settimane, il 30 novembre 2021. Nel frattempo Bellafede, il 20 novembre, venne arrestato con l’accusa di stalking e lesioni personali. Ma dopo la morte di Bologna tornò in carcere per omicidio volontario, accusa poi riqualificata in omicidio preterintenzionale dal Tribunale del Riesame dopo la richiesta presentata dalla difesa del 38enne. Bellafede durante l’interrogatorio di garanzia avrebbe detto di essersi difeso poiché la vittima gli avrebbe sferrato un pugno. La difesa dell’imputato ha poi presentato una consulenza tecnica in cui si sottolineava la presenza di mattonelle scivolose e disconnesse nell’esatto punto in cui Bologna cadde sbattendo la testa. I familiari di Bologna si sono costituiti parte civile.