Cronaca

Omicidio Rafaschieri, dieci condanne a Bari: ergastolo per il figlio del boss Palermiti

Dieci condanne, di cui una all’ergastolo, per il duplice agguato mafioso messo a segno il 24 settembre 2018, a Carbonara, e che causò la morte del 24enne Walter Rafaschieri ed il ferimento del fratello Francesco Alessandro, di 34 anni. Si è concluso così il processo con rito abbreviato celebrato davanti al Gup del Tribunale di capoluogo, Giuseppe Battista.

Carcere a vita per Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio, ritenuto l’ideatore e l’esecutore dell’azione criminale. Per concorso nello stesso omicidio, sono stati condannati a 20 e a 9 anni e 4 mesi di reclusione anche il pluripregiudicato Filippo Mineccia e Domenico Milella.

Condanne a 18, 17 e 9 anni di carcere per Michele Ruggeri, Gianfranco Catalano e Riccardo Campanale. Pene più lievi, comprese tra 4 anni e un anno di reclusione per altri tre imputati: Ignazio Froio, Domenico Lavermicocca e Francesco Triggiani.

Tra i condannati c’è anche l’ex comandante della Polizia Locale di Sammichele di Bari, Domenico D’Arcangelo, che dovrà scontare 5 anni con l’accusa di aver aiutato il killer a costruirsi un alibi, inducendo una sua agente a redigere un falso verbale di violazione al Codice della Strada, per attestare la presenza di Palermiti a Sammichele il giorno e l’ora del delitto. Tutto questo in cambio di soldi e di un telefonino del valore di 800 euro.

Gli imputati vennero arrestati la mattina del 22 ottobre 2021 nel corso di un blitz della Polizia, arrivato al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha permesso di fare luce sul grave fatto di sangue.

I due fratelli, figli del boss del rione Madonnella Vincenzo Rafaschieri, ucciso in una sparatoria nel 1994, furono raggiunti da una raffica di colpi d’arma da fuoco, mentre si trovavano a bordo di una moto.

L’agguato, in base a quanto emerso nel corso dell’attività investigativa, venne messo a segno nell’ambito della guerra di mafia tra i clan Parisi-Palermiti e Strisciuglio, scoppiata tra il 2017 ed il 2018, per il controllo del traffico di droga in alcuni quartieri di Bari.

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