Droga custodita e confezionata nella casa di Paolo Stasi per poi essere ceduta a terzi. E’ quanto spiegato dal Tribunale del Riesame di Brindisi sul caso del 19enne ucciso in un agguato sotto casa sua, a colpi di pistola, il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana. Una vera e propria svolta nelle indagini dopo mesi di attività investigativa serrata che ha portato, al momento, all’iscrizione sul registro degli indagati del 18enne accusato di omicidio volontario, ancora minorenne quando è stato ucciso Paolo Stasi. Il giovane indagato, spiega il Riesame, forniva “da oltre un anno” e “con cadenza pressoché quotidiana” la droga “custodita e confezionata a casa Stasi”, cedendo stupefacenti a diverse persone tra cui figura anche Annunziata D’Errico, 52 anni, madre di Paolo Stasi. Una ricostruzione che confermerebbe come il movente del delitto sarebbe da ricercare in un regolamento di conti nel mondo dello spaccio, forse per una somma non pagata. La ricostruzione dei fatti è riportata nell’ordinanza di 5 pagine con cui il Tribunale del Riesame di Brindisi ha confermato il sequestro all’indagato (diventato maggiorenne nove giorni dopo il delitto) della somma di 8.960 euro, ritenuta provento dello spaccio di droga, e di una pistola scacciacani a gas sulla quale la pubblica accusa ha disposto una perizia balistica. Il giovane è ora sotto indagine anche presso la Procura ordinaria di Brindisi per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti da quando ha compiuto 18 anni. Dalla Procura minorile è invece indagato per omicidio volontario, detenzione abusiva di arma da sparo, accensioni ed esplosioni pericolose e detenzione di fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un 19enne sarebbe invece indagato per concorso in omicidio assieme al presunto assassino di Paolo Stasi.