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Cronaca

Operazione antimafia a San Severo, sette arresti. Sospeso un agente della Polizia Locale: non denunciò l’arma illegale di un amico

C’è anche un vice sovrintendente della Polizia Locale tra le persone coinvolte in una vasta operazione antimafia, eseguita all’alba di questa mattina, dagli agenti della Squadra Mobile, coordinati dalla DDA di Bari. Il bilancio è di sette persone arrestate (quattro finite in carcere e tre ai domiciliari), accusate di detenzione di armi, con l’aggravante del metodo mafioso, mentre sono dieci in totale gli indagati. Tra le misure emesse dal Gip, anche un provvedimento di sospensione dal servizio per il periodo di un anno, nei confronti dell’agente della Municipale, accusato di favoreggiamento nei confronti di un indagato.

Il blitz chiude il cerchio su un’indagine avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia nell’estate del 2021, a seguito di due gravi fatti di sangue avvenuti a distanza di un mese a San Severo. Vale a dire l’omicidio di Matteo Anastasio, 42enne pregiudicato, ucciso a colpi di pistola, la sera del 12 luglio, durante i festeggiamenti in strada per la vittoria della nazionale italiana agli Europei di calcio. In quell’occasione i sicari spararono contro le tre persone a bordo di uno scooter, causando la morte di Anastasio ed il ferimento del nipote di appena 6 anni. Circa un mese dopo, il 14 agosto, l’agguato costato la vita a Luigi Ermanno Bonaventura, 32 anni, raggiunto da una raffica di proiettili, esplosi con una mitraglietta, mentre si trovava nei pressi di un autolavaggio di Corso Leone Mucci. Nell’agguato rimasero ferite anche due persone, tra le quali un bambino di 12 anni.

In base alla ricostruzione degli investigatori, le armi detenute dagli arrestati nell’operazione di oggi, sarebbero potute essere utilizzate proprio per vendicare la morte di Bonaventura. Armi mostrate tranquillamente in pubblico, come simbolo di forza criminale.

Dalle indagini è emerso il coinvolgimento di un vice sovrintendente del Comando della Polizia Locale di San Severo, legato da un rapporto di amicizia con uno degli indagati. Quest’ultimo avrebbe confidato all’agente che un suo parente deteneva illegalmente un’arma da fuoco, reato che non sarebbe stato denunciato dal vice sovrintendente. Una omissione che gli è costata la sospensione per un anno dal servizio.

Durante il blitz, gli uomini della Squadra Mobile hanno effettuato decine di perquisizioni, che hanno permesso di sequestrare numerose armi e munizioni, ancora in corso di quantificazione.

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