È stata disposta l’autopsia sui corpi di Giovanni e Filippo Colapinto, di 81 e 47 anni, padre e figlio morti tragicamente lunedì sera, a Gioia del Colle, dopo essere caduti in una cisterna. L’incarico per effettuare l’esame autoptico verrà conferito in queste ore, su disposizione del pubblico ministero Alessandro Donato Pesce.
Da accertare se davvero i due uomini siano stati uccisi dalle esalazioni sprigionate dalla cisterna, contenente vino per circa un metro di altezza. Da ricostruire anche la dinamica dell’incidente, avvenuto nell’azienda agricola “Cantina storica del Cardinale”. Filippo Colapinto ne era stato a lungo il proprietario ma da poco aveva venduto la società, continuando però a lavorare in qualità di amministratore. Non è ancora chiaro se l’uomo stesse lavorando alla cisterna per ispezionarla o per pulirla, ma sarebbe poi rimasto intossicato dalle esalazioni di anidride carbonica respirate dopo aver aperto la botola. Una volta caduto, suo padre, nel tentativo di aiutarlo, ci sarebbe a sua volta finito dentro, andando incontro allo stesso tragico destino.
A dare l’allarme sarebbe stata la moglie di Filippo Colapinto, che viveva con marito, figlio e suocero in una villetta adiacente alla cantina. Preoccupata dal fatto che i due non erano ancora rientrati a casa, la donna avrebbe chiamato i Carabinieri. L’arrivo dei soccorsi si è però rivelato del tutto inutile. Quando gli operatori del 118 sono giunti sul posto per le vittime non c’era già più nulla da fare. I cadaveri sono stati recuperati dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco.