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Cronaca

Padre e figlio uccisi e chiusi in sacchi di plastica a Cerignola, il presunto killer resta in carcere

Resta in carcere Giuseppe Rendina, il 45enne di Trinitapoli accusato del duplice omicidio di Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio, di 58 e 27 anni, i cui cadaveri sono stati ritrovati lo scorso 31 luglio in un terreno agricolo nelle campagne tra Cerignola e Zapponeta.

Così ha stabilito il gip del Tribunale di Foggia, questa mattina, al termine dell’udienza di convalida del fermo.

Il presunto killer, di professione bracciante agricolo, è stato ascoltato nei giorni scorsi dagli inquirenti, ammettendo di conoscere le vittime ma dichiarandosi innocente. In alcune circostanze, l’uomo si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.

Polizia e Carabinieri lo hanno arrestato il 3 agosto scorso nei pressi della sua abitazione a Trinitapoli: è accusato di duplice omicidio e porto abusivo di pistola.

Le Forze dell’Ordine sono arrivate a lui nel corso delle indagini scattate a seguito dell’orribile fatto di sangue: le due vittime sono state uccise con un colpo di pistola alla nuca sabato 30 luglio.

I loro corpi, avvolti in grossi sacchi di plastica e nascosti sotto cumuli di tubicini per l’irrigazione dei campi, sono stati trovati dalla Polizia il giorno successivo, domenica 31 luglio, in una zona di campagna tra Cerignola e Zapponeta.

In seguito è stata ritrovata anche l’auto usata dalle vittime, nei pressi del fiume Carapelle, a poche centinaia di metri dal luogo dove sono stati rinvenuti i cadaveri.

È ancora mistero sul movente. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti quella del omicidio per un debito non pagato, di circa 13mila euro. Non è ancora chiaro, tuttavia, se siano state le vittime ad averlo contratto nei confronti dell’assassino oppure il contrario.

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