Cronaca

Picchiato e rapinato in casa, l’incubo di un albergatore del Tarantino: 5 arresti

Picchiato brutalmente con il calcio di una pistola, rapinato di denaro e gioielli e costretto a pagare per riavere indietro alcuni beni di sua proprietà. È quanto ha dovuto subire un albergatore della costa ionica, finito nel mirino di una banda di criminali senza scrupoli, arrestata dai Carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Taranto, su richiesta della Procura.

In manette sono finite cinque persone, già note alle Forze dell’ordine e legate da vincoli di parentela, tutte di Manduria: sono accusate di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali nei confronti del gestore di un complesso turistico di San Pietro in Bevagna, un 55enne di origini campane.

Le indagini sono partite nel giugno del 2022, a seguito della brutale aggressione subita dalla vittima, raggiunta nella sua abitazione da tre degli indagati, vestiti da netturbini per non destare sospetti, entrati in azione a volto coperto e armati di due pistole ed un coltello.

Il padrone di casa venne costretto, con violenze e minacce, a consegnare contanti e gioielli, per un valore di circa 50mila euro. Approfittando di un momento di distrazione dei malviventi, l’uomo tentò anche di fuggire, ma venne subito raggiunto e colpito con calci e pugni.

La vittima, in base a quanto emerso dall’attività investigativa, non venne scelta a caso. Prima dell’episodio, tre dei rapinatori avevano lavorato infatti presso la struttura ricettiva dell’imprenditore, in modo da studiarne movimenti ed abitudini, fino a quando non erano stati allontanati per via dei loro precedenti penali.   

I tre avrebbero anche avuto un ruolo chiave nel furto di sei casse di un costoso sistema di amplificazione dell’albergo. L’impianto audio sarebbe stato poi restituito al proprietario con il classico “cavallo di ritorno”, solo dopo il pagamento di una ingente somma di denaro.

Un lungo incubo, finito solo a grazie all’intervento dei Carabinieri, che sono riusciti ad identificare ed arrestare tutti i cinque componenti della banda. Uno di loro avrebbe partecipato alla rapina durante un “permesso premio” per buona condotta, trovandosi già in carcere per altri reati.  

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