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Cronaca

POTENZA | Ilva: l’uomo della “loggia Ungheria” arrestato per corruzione. Obbligo di dimora per l’ex Capo Procura di Taranto

C’è l’uomo che ha svelato l’esistenza della “loggia Ungheria” tra le quattro persone arrestate per corruzione questa mattina, nell’ambito di un’inchiesta sull’ex Ilva coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza. Le misure disposte dal Gip riguardano l’avvocato siciliano Pietro Amara, avvocato e consulente dell’ex Ilva già noto alla cronaca nazionale per aver svelato l’esistenza della cosiddetta “Loggia Ungheria” di cui farebbe parte assieme a politici, magistrati, e forze dell’ordine. Con lui il poliziotto Filippo Paradiso, entrambi finiti in carcere, l’avvocato del Foro di Trani Giacomo Ragno e Nicola Nicoletti, già consulente esterno della struttura commissariale dell’ex Ilva, entrambi agli arresti domiciliari. Notificata anche una nuova misura cautelare per l’ex procuratore di Taranto e Trani Carlo Maria Capristo, in pensione da alcuni mesi, per il quale è stato disposto l’obbligo di dimora nella sua abitazione a Bari.

A Pietro Amara, in particolare, è contestata la corruzione in atti giudiziari sia a Trani che a Taranto per i filoni dell’inchiesta della procura di Potenza relativi nel primo caso agli esposti anonimi sull’Eni e nel secondo per gli incarichi presso l’amministrazione straordinaria dell’Ilva.

Amara, finito in carcere, sarebbe “soggetto attivo” della corruzione, ovvero il corruttore insieme a Filippo Paradiso e Nicola Nicoletti mentre secondo la procura di Potenza Carlo Maria Capristo sarebbe “soggetto passivo”, quindi il corrotto. Quest’ultimo nel 2020 è stato arrestato, per poi tornare in libertà ad agosto, nell’ambito di un’altra inchiesta per la quale è attualmente a processo per tentata concussione, falso in atto pubblico e truffa aggravata.

Per l’indagine coordinata dalla Procura di Potenza sono stati ascoltati circa 80 testimoni ed è stata acquisita una notevole documentazione cartacea e informatica, ottenuta anche attraverso lo scambio di atti e informazioni con le Procure di Milano, Roma, Messina, Lecce e Perugia. Effettuate, inoltre, indagini finanziarie e bancarie.

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