Una storia dai contorni ancora poco chiari. Gli inquirenti stanno lavorando sul movente, per cercare di ricostruire la catena di eventi che ha portato al tentato omicidio. Vanno avanti le indagini dei Carabinieri sulla sparatoria avvenuta martedì sera, alla periferia di Cerignola.
La vittima, il 43enne pregiudicato Giuseppe Russo, è ancora ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, con due ferite da arma da fuoco: una all’altezza della mandibola, l’altra alla spalla sinistra.
Le sue condizioni restano delicate ma, secondo i medici, non sarebbe in pericolo di vita. Il presunto autore dell’agguato è già stato individuato: si tratta di un uomo di 47 anni, anche lui con precedenti penali, arrestato dai militari nella tarda mattinata di ieri, e attualmente richiuso nel carcere di Foggia.
Un rapido risultato investigativo raggiunto dai militari dell’Arma nell’ambito delle indagini scattate subito dopo la sparatoria, avvenuta intorno alle 21.30 in via Rialto, nei pressi di un autolavaggio. Ferito, Russo avrebbe percorso circa 200 metri, sanguinante, prima di trovare rifugio in un garage della zona, dove è crollato a terra. Qui è stato trovato esanime dagli operatori del 118, per poi essere trasportato con l’elisoccorso all’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” dove, nei prossimi giorni, il 43enne dovrebbe essere sottoposto ad un intervento chirurgico per la ricostruzione della mandibola.
Non è la prima volta che qualcuno tenta di ucciderlo. Era già successo il 19 luglio 2022, quando l’uomo rimase vittima di un agguato in via Chiomenti. Raggiunto da tre colpi di pistola, all’avambraccio sinistro, alla spalla ed al torace, il 43enne venne di nuovo trovato riverso a terra, in vico Addolorata, e condotto all’ospedale “Tatarella”, dove i medici riuscirono a salvargli la vita. A sparare, in base alla ricostruzione, due persone in sella ad una moto che, tuttavia, non sono mai state identificate.
Nel suo passato anche l’omicidio di un 27enne, Matteo Fratepietro, avvenuto nel novembre del 2000, e per il quale venne condannato a 17 anni di carcere.