Ad aver innescato il rogo che ha distrutto, il 6 luglio scorso, la pineta ai piedi del castello di Ascoli Satriano sarebbe un 27enne pregiudicato del posto, il quale è stato arrestato dai carabinieri gruppo forestale di Foggia e condotto in carcere. Si chiude probabilmente il cerchio attorno alle ricerche del piromane che due mesi fa ha dato vita ad un incendio vastissimo e che ha mandato in fumo circa 45 ettari complessivi tra la pineta “Belvedere” e la pineta “Castello”, arrecando anche seri disagi e pericoli alle abitazioni nelle vicinanze. Quel rogo, oltre ad aver causato la distruzione di un area boscata di pregio paesaggistico e ambientale, aveva messo in pericolo gli edifici del centro abitato di Ascoli Satriano, con le fiamme che marciavano in maniera inesorabile verso alcune abitazioni. Il tutto mentre il fumo aveva già avvolto l’intera zona. Quel giorno è stato tempestivo di vigili del fuoco e volontari, sia con mezzi a terra che aerei. L’incendio, partito nel pomeriggio del 6 luglio, dopo aver perso di intensità in serata, aveva ripreso vigore all’alba del giorno successivo. Diverse ore di apprensione e lavoro, con i vigili del fuco che sono riusciti a scongiurare ulteriori pericoli. L’arresto del 27enne è scattato al termine di indagini minuziose e serrate da parte dei carabinieri del gruppo forestale di Foggia, in collaborazione con i militari della compagnia di Ascoli Satriano. L’attività investigativa è stata coordinata Procura della Repubblica di Foggia. Quel rogo devastante aveva scosso non poco l’intera cittadinanza, a tal punto che l’ex sindaco Vincenzo Sarcone aveva proposto una “taglia” di 5mila euro per risalire al responsabile. Alla fine sono stati i carabinieri ad individuare il presunto piromane, e ad assicurarlo alla giustizia.