Cronaca

Prestiti con tassi d’interesse fino al 90%: a Bari due arresti per usura ed estorsione ad un imprenditore

Si erano offerti di aiutare un imprenditore in gravi difficoltà economiche, prestandogli del denaro, praticando però dei tassi d’interesse che arrivavano fino al 90%. Un articolato sistema di usura è quello venuto alla luce nel corso di un’indagine condotta dai finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano di Bari. Due le persone finite in manette, tra le quali una donna, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, firmata dal Gip del Tribunale del capoluogo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

In base a quanto emerso durante le indagini, a finire nella trappola dei due usurai, legati alla criminalità barese, è stato un imprenditore locale che aveva bisogno di liquidità, a fronte di un momento particolarmente difficile per la sua attività commerciale. Approfittando dello stato di necessità della vittima, gli indagati si sono offerti di aiutare l’uomo a superare la crisi, offrendogli del denaro, con tassi d’interesse annui che tuttavia oscillavano tra il 40 ed il 90 per cento annuo.   

L’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle ha permesso di raccogliere diversi elementi a carico dei due indagati che, oltre che di usura, rispondono anche del reato di estorsione.

Nel corso della stessa indagine, altri due uomini sono finiti in manette, entrambi legati ai clan della malavita barese: il primo, operante a Valenzano, è stato accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il secondo è stato arrestato per aver utilizzato dei documenti falsi per sottrarsi ad un Ordine di Consegna emesso dalla Procura di Bari.

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