Cronaca

Presunti intrecci tra politica e mafia, entra nel vivo il processo a carico di nove persone. Tra gli indagati anche l’ex sindaco di Manfredonia, Rotice

Entra nel vivo il processo “Giù le mani”, che per quello che è il teorema di inquirenti ed investigatori avrebbe alla base presunti intrecci tra l’ex amministrazione comunale di Manfredonia ed elementi in qualche maniera riconducibili alla criminalità organizzata. Il processo è nato da cinque filoni investigativi che racchiudono complessivamente 14 capi di imputazione per episodi che vanno dal 2019 al 2021. Tra i nove imputati, che si dichiarano tutti innocenti o estranei alle vicende contestate, compare anche l’ex sindaco del Comune sipontino, Gianni Rotice, che insieme al fratello Michele avrebbe, per quelle che sono le accuse, chiesto sostegno a Michele Romito nel secondo turno elettorale del 2021 in cambio dell’interessamento per evitare lo smantellamento del ristorante di quest’ultimo. L’ex primo cittadino risponde di tentata concussione, identica cosa per l’ex assessore Angelo Salvemini. Nel frattempo i pubblici ministeri hanno raccolto la testimonianza di Luca Di Francesco, all’epoca dei fatti comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia. Con il teste è stata ricostruita, in maniera specifica, la vicenda che riguarda altri due imputati, Michele e Raffaele Fatone, rispettivamente padre e figlio. Il primo è accusato di concussione, peculato, lesioni, stalking e violenza privata nei confronti di colleghi e suoi superiori ai tempi in cui lavorava per l’Ase, l’azienda che a Manfredonia si occupa della raccolta dei rifiuti. A processo anche il figlio, anch’egli ex dipendente di Ase. Dall’attività investigativa, stando a quanto dichiarato dal teste, emerse il clima intimidatorio di Fatone sugli altri dipendenti che sfociò in un pestaggio ai danni dell’ispettore al personale di Ase. Minacce, ha spiegato nella deposizione l’ex comandante della Guardia di Finanza di Manfredonia, che furono denunciate anche dal presidente Ase dell’epoca, Raphael Rossi in seguito a contrasti relativi al demansionamento dello stesso Fatone. La testimonianza del militare proseguirà nella prossima udienza programmata per il 18 novembre.

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