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Cronaca

Prostituzione minorile a Bari, torna in libertà l’imprenditore Fabio Carlino

Ha chiesto ed ottenuto di patteggiare la pena di un anno ed otto mesi Fabio Carlino, l’imprenditore leccese di 47 anni che era finito ai domiciliari nell’inchiesta sul giro di prostituzione minorile a Bari coordinata dal pm Matteo Soave e condotta dalla Squadra mobile del capoluogo. L’uomo è accusato di aver pagato ragazze giovanissime per avere rapporti sessuali con loro. I fatti, com’è noto, risalgono al periodo tra il 2021 e 2022, quando le ragazze avevano appena 16 anni. Difeso dall’avvocato Alessandro Stomeo, Carlino è tornato in libertà dopo il parere favorevole della Procura, dal momento che la giudice Anna Perrelli ha ritenuto potesse essere revocata anche la misura cautelare a carico dell’imprenditore salentino.

Il processo nei confronti delle persone coinvolte nell’inchiesta inizierà il 3 ottobre davanti ai giudici della prima sezione penale in composizione collegiale. Il gip di Bari Giuseppe Ronzino ha disposto il giudizio immediato per 7 persone accusate di aver indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione di quattro ragazze minorenni, parti offese in questo procedimento. Si tratta delle quattro «Squad girls» (così si chiamavano reciprocamente sui social) Marilena Lopez, Antonella Albanese, Federica Devito e Elisabetta Manzari, di Nicola Basile, Roberto Urbino e Ruggiero Doronzo. Con loro sono indagate altre tre persone, tra cui Fabio Carlino, per le quali, però, non è stato disposto il giudizio immediato.

Tanti anni fa il nome di Carlino finì anche nell’inchiesta sulla morte del ciclista Marco Pantani: in primo grado e in appello fu condannato per spaccio, poi venne assolto in Cassazione perché ritenuto soltanto il proprietario della casa in cui abitava l’uomo che aveva ceduto la dose fatale al campione di Cesenatico.

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