Scacco al racket della prostituzione nel Foggiano da parte dei carabinieri che hanno arrestato e portato in carcere 8 persone, accusate a vario titolo dei reati di estorsione in concorso, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e maltrattamenti contro familiari o conviventi. L’indagine è partita da una donna, una delle 9 vittime costrette dagli indagati a prostituirsi, che ha sporto denuncia. I militari hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti di quattro persone di nazionalità rumena. Erano loro a costringere le 9 donne, connazionali, alla prostituzione. Attività che avveniva lungo la Strada Statale 673 di Foggia o in tratti di strada pubblica nei comuni di Cerignola e Orta Nova. A volte anche nelle rispettive abitazioni. Secondo quanto ricostruito, gli indagati controllavano sistematicamente le loro vittime mentre erano in strada e si facevano consegnare giornalmente tutto il denaro ricevuto dai clienti. Due degli indagati, inoltre, convivevano con due vittime. Tutti e quattro sarebbero anche responsabili di minacce e aggressioni fisiche nei confronti delle donne, in alcuni casi utilizzando armi da taglio e bastoni. I carabinieri durante le indagini hanno accertato anche il coinvolgimento di altre tre persone di nazionalità italiana in episodi di favoreggiamento della prostituzione. L’ottavo indagato, invece, si faceva consegnare denaro, anche a cadenza settimanale, per far sostare le donne in piazzole di sosta o tratti di strada pubblica, una sorta di uso esclusivo delle zone designate per l’attività di meretricio.
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