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Cronaca

Ragazza morta nel vano ascensore a Fasano, indagato l’amministratore della palazzina

C’è un nome nel fascicolo per omicidio colposo avviato dalla Procura di Brindisi per far luce sulla morte della 25enne Clelia Ditano, la giovane precipitata nel vano ascensore dal quarto piano della palazzina di via Piave, a Fasano, lunedì scorso. Ad essere indagato è l’amministratore della palazzina di proprietà di Arca Nord Salento, come atto dovuto. Nel frattempo c’è attesa per l’autopsia sul corpo della vittima. L’incarico verrà conferito nelle prossime ore, mentre l’esame autoptico con tutta probabilità verrà eseguito la prossima settimana. Vanno avanti anche gli accertamenti sull’ascensore che al momento resta sotto sequestro essendo necessario accertare se ci sia stato un guasto, se il malfunzionamento dell’impianto era stato segnalato e, in questo caso, quando e che tipo di attività di manutenzione sono state eseguite e certificate. Quel giorno, quando le porte dell’ascensore si sono aperte, la cabina non c’era e Clelia Ditano è precipitata nel vuoto, da quarto piano, senza avere scampo. Il suo corpo è stato scoperto dai familiari quando hanno tentato di contattarla al telefono, con la suoneria che proveniva proprio dal vano ascensore. Quella notte la 25enne era tornata a casa, aveva lasciato borsa ed effetti personali, e poi era uscita di nuovo, forse per recuperare qualcosa che aveva dimenticato. Dubbi che dovranno essere chiariti anche attraverso la perizia sul telefonino della 25enne, per ricostruire le sue ultime ore di vita. La famiglia della giovane vuole vederci chiaro e comprendere se quell’incidente poteva e doveva essere evitato o se si sia trattato di un incidente imprevedibile. Intanto una parte della spesa per il funerale della 25enne sarà pagata da Steven Parpanesi, 26 anni, originario di Milano e residente a Mesagne: non conosceva Clelia, ma quel sorriso ritratto nelle foto pubblicate su Facebook gli ha ricordato sua sorella, morta a 19 anni.

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