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Cronaca

Ragazzina abusata ad Andria, l’indagato ha approfittato della sua fragilità psichica

Il giorno dopo la notizia dell’arresto dell’incensurato andriese per sequestro e violenza sessuale ai danni di una ragazzina, la comunità è ancora attonita per un tale orrore di cui è stata vittima la minore, originaria della provincia di Bari e ospite di una comunità di recupero della sesta provincia pugliese, con alle spalle una situazione famigliare difficile oltre che cognitiva. L’indagato, infatti, avrebbe approfittato di un deficit mentale della minore, condizione che gli ha permesso di adescarla e convincerla a salire in macchina. Non è da escludere, secondo quanto appreso, che vittima e carnefice si conoscessero. Il racconto dell’orrore della ragazzina, la cui ricostruzione non è stata affatto semplice per gli investigatori, ha fatto emergere un disegno parso ben preparato dall’uomo che dopo aver prelevato la giovane si è diretto presso un casolare di campagna di sua proprietà. Qui l’indagato ha stordito la sua vittima facendole assumere alcol e sostanze stupefacenti, poi ha ne abusato sessualmente. Una volta conclusa la violenza, l’uomo l’ha accompagnata nei pressi del Policlinico di Bari dove la ragazza si è recata per chiedere aiuto. Il fatti risalgono ad inizio anno, la vittima ha avuto difficoltà nel descrivere il suo aguzzino. Nel frattempo sono trascorsi mesi utili agli agenti della Squadra Mobile della Questura di Andria, sotto il coordinamento del Tribunale di Trani, per fare chiarezza sino all’arresto dell’insospettabile. E’ accusato di sequestro di persona ai danni di minore e violenza sessuale aggravata dall’uso di droghe e sostanze alcoliche e per aver abusato dell’inferiorità fisica e psichica della vittima. Al momento si trova in carcere.

Durissime le reazioni. Il sindaco di Andria Giovanna Bruno ha parlato di “pochezza umana” e di “squallida storia di violenza”. Il deputato andriese di Fratelli d’Italia, Mariangela Matera, si è detta sconcertata per un simile atto “inconcepibile e inaccettabile”.

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