Sangue freddo e concentrazione, anche quando la situazione appare disperata e intorno regna il panico. Per un soccorritore è la regola comportamentale alla base di ogni intervento di emergenza. Lo sanno bene anche i volontari dell’associazione “Le mani del soccorso”, ieri presenti alla periferia di Barletta per prestare aiuto ad un ragazzo giovanissimo caduto dal secondo piano di un palazzo. La tempestività delle manovre di rianimazione cardiopolmonare attuate da un soccorritore si è rivelata decisiva per mantenere ancora viva la speranza di salvare il ragazzo.
INTERVISTA A ROCCO TARANTINO (SOCCORRITORE)
Il ragazzo è ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Bonomo di Andria. Una storia – spiegano dall’associazione barlettana – che insegna quanto sia importante diffondere tra i cittadini la cultura del primo soccorso, ad iniziare dalle scuole, e rendere quanto più capillare possibile la presenza dei defibrillatori sul territorio comunale
INTERVISTA A ROCCO TARANTINO (SOCCORRITORE)
L’associazione “Le mani del soccorso” è impegnata sul territorio da quasi due anni anche con attività di formazione. “Tra gli obiettivi – spiega il suo presidente – diventare un punto di riferimento per i giovani”
INTERVISTA A VINCENZO VENTURINI (PRESIDENTE ASSOCIAZIONE “LE MANI DEL SOCCORSO”)