Potrebbero essere due i killer di Matteo Di Benetto, il ragazzo di 29 anni rimasto vittima di un agguato, nella notte tra giovedì 21 e venerdì 22 settembre alla periferia di Cerignola. È la novità emersa dalle indagini, condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura di Foggia, sull’omicidio del giovane pregiudicato, morto all’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, dopo 24 ore di agonia, a causa delle gravi ferite riportate.
Gli assassini hanno avvicinato Di Benedetto mentre era a bordo di un’auto, esplodendo alcuni colpi di pistola da distanza quasi ravvicinata, con i proiettili che hanno raggiunto la vittima all’addome. Al momento gli inquirenti non escludono nessuna pista, dal delitto per futili motivi, al regolamento di conti maturato nel mondo della criminalità organizzata cerignolana e della Bat.
Il 29enne aveva precedenti penali ed era sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Attualmente gestiva un pub nella vicina Margherita di Savoia. Per questo le indagini si stanno concentrando anche nel comune salinaro. I poliziotti hanno anche ascoltato parenti, amici e conoscenti del ragazzo, nel tentativo di ricostruire i suoi ultimi contatti prima del delitto. Un aiuto concreto agli inquirenti potrebbe arrivare dai filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza presenti sul luogo dell’agguato, una zona periferica della città ofantina, e che potrebbero aver immortalato i killer in fuga subito dopo la sanguinosa esecuzione.