Quindici giorni di sospensione della licenza, con conseguente chiusura dell’attività. È questa la misura disposta dal Questore della provincia Bat, Roberto Pellicone, ai danni del locale “Primo – Drink and More” di Barletta, al cui esterno si è consumata la violenta aggressione costata la vita al 24enne Claudio Lasala, ucciso con una coltellata la sera del 30 ottobre.
La decisione è stata presa proprio in virtù del grave fatto di sangue, ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza, poiché – come viene riportato nel testo del provvedimento – l’omicidio del ragazzo, causato dal suo rifiuto di cedere alla minaccia degli aggressori, che pretendevano il pagamento di un drink, pur essendo avvenuto all’esterno del locale – che era stato sottoposto a sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria – ha avuto origine al suo interno.
In base a quanto ricostruito dagli investigatori, infatti, il delitto sarebbe avvenuto a seguito di un litigio tra la vittima e due giovani di 20 e 18 anni, Michele Dibenedetto e Ilyas Abid, entrambi attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario in concorso. A sferrare la coltellata mortale sarebbe stato il più piccolo dei due, intervenuto durante una colluttazione tra Lasala e Dibenedetto. L’arma era stata prelevata da Abid dal bancone del bar e poi riconsegnata ai dipendenti, che l’avrebbero lavata con l’Amuchina prima di rimetterla a posto.
La misura del Questore è scattata dopo una serie di accertamenti eseguiti dalla Polizia in materia di sicurezza. Il locale già in passato era stato destinatario di un analogo provvedimento di sospensione e chiusura, in quanto teatro di un’altra violenta aggressione.