Cronaca

Rissa finita nel sangue a Capurso: due arresti per il brutale omicidio di Vito Caputo

Una rissa finita nel sangue: dopo sei mesi di indagini è stata fatta luce sull’omicidio di Vito Caputo, il 29enne di Mola di Bari ucciso con 12 coltellate, la sera del 16 marzo scorso, nel centro di Capurso, a seguito di un violento litigio. Due persone sono state arrestate dai Carabinieri, la notte scorsa, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura.

Si tratta di due ragazzi di 26 anni, uno di Capurso e l’altro di Mola di Bari. Il primo è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio, mentre il giovane molese (che era in compagnia della vittima) deve rispondere del reato di rissa aggravata e lesioni personali.

I provvedimenti restrittivi sono scattati a seguito dell’attività investigativa condotta dai militari, che hanno ricostruito, anche attraverso il racconto di alcuni testimoni, le fasi che hanno portato al brutale delitto. L’agguato mortale sarebbe maturato, in base a quanto riferito dagli inquirenti, in un contesto di violenza, gelosie e vendette, nel quale sarebbero stati coinvolti proprio i due 26enne. Attriti familiari culminati la sera dell’omicidio, quando il giovane di Mola, accompagnato da Caputo, avrebbe deciso di raggiungere a Cellamare il coetaneo capursese per un chiarimento.

Dopo un primo duro confronto, è scattato un inseguimento tra le due auto terminato, dopo una serie di manovre pericolose e speronamenti, in un parcheggio di via Casamassima, a Capurso. Qui è scoppiata una violenta rissa, con l’assassino che avrebbe prima colpito la vittima con 12 fendenti, uccidendola, per poi accoltellare nove volte anche il 26enne, rimasto gravemente ferito.

Per il ragazzo di Capurso si sono aperte le porte del carcere di Bari. Il suo coetaneo di Mola è finito invece agli arresti domiciliari.

Vedi anche

Back to top button