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Cronaca

SAN SEVERO | Agguato mortale in strada, le indagini vanno avanti: ancora grave il bimbo di 6 anni rimasto ferito

La pista più battuta resta quella del regolamento di conti tra gruppi rivali della criminalità organizzata ma gli inquirenti stanno indagando a 360 gradi, senza escludere nessuna ipotesi. A distanza di 8 giorni dal grave fatto di sangue, non ha ancora un nome l’assassino di Matteo Anastasio, il pregiudicato di 42 anni ucciso a colpi di pistola, domenica 11 luglio, a San Severo, durante i festeggiamenti in strada per la vittoria della Nazionale di calcio agli Europei.

Gli agenti della Squadra Mobile di Foggia, che stanno portando avanti l’attività investigativa, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, stanno continuando con le perquisizioni nelle abitazioni di alcuni esponenti della malavita locale e con i controlli ad ampio raggio, come quello che, giovedì scorso, ha portato al ritrovamento di armi e munizioni in un box nel quartiere di San Bernardino.

Sabato sera alcuni colpi di pistola a salve sono stati esplosi a pochi metri dall’abitazione della vittima, in via Caduti di via Fani. Scattati gli accertamenti della Polizia, i responsabili, due giovani di 17 e 18 anni, si sono presentati spontaneamente in Commissariato per fornire la loro versione dei fatti. I ragazzi si sono detti estranei all’omicidio, spiegando di aver commesso una bravata e permettendo anche ai poliziotti di recuperare la pistola con la quale hanno sparato. La loro posizione rimane comunque al vaglio degli investigatori.

Intanto restano critiche le condizioni del bambino di 6 anni rimasto gravemente ferito nell’agguato, nipote dell’uomo ucciso. Il piccolo si trova tuttora nel reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari, dopo l’iniziale ricovero presso il Policlinico “Riuniti” di Foggia. Sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla colonna vertebrale, il bimbo non è ancora stato dichiarato fuori pericolo: continua a lottare tra la vita e la morte.

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