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Cronaca

SAN SEVERO | Pregiudicato ucciso in un agguato, l’ombra della guerra tra clan: tre omicidi e due bambini feriti dall’inizio dell’anno

Le indagini della Squadra Mobile di Foggia proseguono serrate ma al momento i killer (almeno due) non hanno ancora un volto e nome. Si scava negli ambienti della criminalità organizzata sanseverese per fare luce sull’omicidio di Luigi Ermanno Bonaventura, il pregiudicato di 32 anni ucciso sabato scorso a San Severo con 11 proiettili, mentre si trovava in strada, in corso Leone Mucci. 

Gli agenti hanno ascoltato, nelle ultime ore, alcuni esponenti della malavita locale ed eseguito ulteriori perquisizioni domiciliari ma sull’esito dell’attività investigativa vige il massimo riserbo.

La pista più concreta resta quella del regolamento di conti nell’ambito della sanguinosa guerra tra i due gruppi criminali in lotta per il controllo dello spaccio di stupefacenti sul territorio: i Nardino-Russi e i Testa-La Piccirella.

In particolare l’agguato ai danni di Bonaventura potrebbe essere la risposta all’omicidio di Matteo Anastasio, ucciso a colpi di pistola, la sera del 12 luglio, durante i festeggiamenti per la vittoria della Nazionale italiana agli Europei di calcio. In quella occasione, un bambino di soli 6 anni, nipote della vittima, rimase gravemente ferito dai proiettili ed è tuttora ricoverato in condizioni critiche presso l’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari.

Stessa sorte è toccata, sabato scorso, ad un ragazzino di 12 anni, che si trovava casualmente sul luogo dell’agguato, colpito di striscio da un proiettile ad una gamba. Ferito, in modo lieve, anche un giovane di 27 anni, dipendente di un autolavaggio della zona.

I sicari, arrivati in auto, hanno esploso una raffica di colpi, molto probabilmente con una mitraglietta, che hanno raggiunto Bonaventura in più punti del corpo. L’uomo è stato trasportato d’urgenza in ospedale ma è morto poco dopo il suo arrivo.

Si tratta della terzo omicidio avvenuto a San Severo, dall’inizio del 2021, dopo quello di un mese fa e quello di Giacomo Perrone, morto a febbraio a causa delle ferite riportate in un agguato messo a segno la sera di Capodanno.

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