Lo scooter finito contro un’auto. Una donna vestita di bianco, la moglie della vittima, che cerca di allontanarsi terrorizzata. Poi altri due colpi, esplosi in sequenza ravvicinata, a fare da sfondo al suono dei clacson e delle trombette, mentre la festa in strada va avanti come se nulla fosse. Pochi secondi di video amatoriale ma sufficienti a raccontare le fasi più cruente di un sanguinoso omicidio avvenuto tra la folla. Quello di Matteo Anastasio, il pregiudicato di 42 anni ucciso a colpi di pistola, nella notte tra domenica e lunedì, a San Severo, durante i festeggiamenti per la vittoria della nazionale italiana agli Europei di calcio.
Tra la gente scesa in piazza ad esultare, qualcuno con un telefonino ha immortalato i momenti drammatici all’agguato, consumatosi poco dopo la mezzanotte in viale Giacomo Matteotti, nei pressi della stazione ferroviaria.
A sparare, secondo l’ipotesi degli investigatori, sarebbero state due persone, anche loro in sella ad uno scooter di grossa cilindrata e con i volti coperti da caschi integrali. Almeno cinque i colpi esplosi, tre dei quali hanno raggiunto il 42enne. Trasportato d’urgenza in ospedale, l’uomo è morto poco dopo il suo arrivo. Gravemente ferito anche il nipote di 6 anni, raggiunto da un proiettile all’addome. Le condizioni del bambino, ricoverato al Policlinico “Riuniti” di Foggia, sono ancora molto critiche. È in coma farmacologico e sottoposto a ventilazione assistita. I medici stanno monitorando costantemente il suo quadro clinico, nel caso si renda necessario un intervento chirurgico d’urgenza.
Un triste destino quello del bimbo, il cui padre, Giuseppe Anastasio, di 33 anni, rimase anche lui vittima di un agguato mortale, a San Severo, il 5 febbraio del 2017. Alcuni anni prima, nel 2003, l’uomo aveva patteggiato una condanna a 9 anni e mezzo di reclusione per aver ucciso, per errore, una bambina di 12 anni, Stella Costa. Il 33enne esplose alcuni colpi di pistola contro un rivale in amore ma uno dei proiettili raggiunse la piccola, che era scesa in strada assieme alla madre per buttare la spazzatura.