“Avevo un accordo con Emiliano per indebolire il centrodestra”: le parole pronunciate dall’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, uomo chiave dell’inchiesta “Codice Interno” sul presunto scambio elettorale politico-mafioso a Bari, tengono banco e infiammano anche il dibattito politico. Olivieri nella giornata di ieri è stato ascoltato dal gup Giuseppe De Salvatore nell’udienza (a porte chiuse) relativa al processo nei suoi confronti e di altri 107 imputati con rito abbreviato. Cinque ore di interrogatorio in cui l’ex consigliere regionale ha ammesso di aver dato soldi, buoni pasto e buoni benzina in cambio di voti, ma di non conoscere i legami con i clan delle persone con cui ha fatto la campagna elettorale del 2019. Olivieri è stato arrestato con altre 130 persone a fine febbraio 2024 nell’inchiesta della Dda che aveva svelato presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria in città. Per l’accusa nel 2019 avrebbe raccolto e pagato i voti dei clan Parisi, Strisciuglio e Montani di Bari per favorire l’elezione al consiglio comunale di Bari di sua moglie, Maria Carmen Lorusso, anche lei imputata. Tuttavia Olivieri, secondo quanto dichiarato dai suoi legali, avrebbe parlato di un progetto politico stretto con Emiliano per indebolire il centrodestra nelle primarie, ovvero portare più voti possibili a Pasquale Di Rella, candidato poi vincente alle primarie del centrodestra, in modo da rendere più semplice la vittoria alle amministrative per il sindaco uscente Antonio Decaro, che quell’anno venne poi eletto con oltre il 66% dei voti. I candidati eletti nelle liste civiche che sostennero Di Rella, successivamente, sulla base di questo progetto sarebbero dovuti passare con il centrosinistra, come poi avvenne in alcuni casi. A farlo fu la stessa Maria Carmen Lorusso. La replica di Emiliano non si è fatta attendere: “Vedo che il centrodestra barese continua a servirsi delle bugie di un criminale reo confesso che loro stessi hanno reclutato nella loro coalizione – ha scritto in una nota il governatore – dando credito ad una storiella ridicola, quella della trappola elettorale che fu costruita, invece, da Sisto e D’Attis. Nel 2019 il centrodestra era convinto di vincere grazie alla candidatura di Pasquale Di Rella, che veniva dal PD, sostenuta da Olivieri e Canonico – ha proseguito Emiliano -. Tutti immaginavano invece che a causa della loro incapacità il centrodestra avrebbe perso di nuovo le elezioni». Infine Emiliano ha annunciato che querelerà Olivieri e tutti coloro che diffonderanno le sue dichiarazioni, definite “calunnie” dal governatore pugliese.