Intascavano il Reddito di Cittadinanza senza averne il diritto. E tra di loro c’erano anche detenuti ed esponenti della criminalità organizzata. È quanto emerso nel corso di una indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla denuncia di 55 persone, tutte residenti nella provincia di Foggia, accusate di aver percepito indebitamente soldi dall’INPS.
Tra i differenti casi esaminati dalle Fiamme Gialle, quello di 30 richiedenti che non avevano comunicato di essere sottoposti a misura cautelare o che non avevano segnalato la presenza nella propria famiglia di soggetti raggiunti dallo stesso provvedimento.
Nella lista dei “furbetti” figura anche un elemento di spicco della “Mafia Garganica”, mentre in un’altra occasione un pregiudicato aveva regolarmente presentato domanda per percepire il reddito di cittadinanza presso un Caf pur trovandosi in carcere.
Per gli altri 25 indagati, nella richiesta del beneficio, sarebbero state fornite invece false informazioni relative alla composizione del nucleo familiare, ai redditi percepiti o alla posizione lavorativa.
È il caso, ad esempio, di un collaboratore domestico che, dopo aver denunciato il proprio datore di lavoro per non aver provveduto a regolarizzare la sua posizione contributiva e assicurativa, è poi risultato essere un percettore del sussidio.
O ancora il caso di un cameriere che lavorava in nero in un ristorante di Cerignola ma che, contemporaneamente, riceveva il sostegno economico dallo Stato.
Tutti gli indagati sono stati segnalati all’INPS per la revoca del Reddito di Cittadinanza e per il recupero delle somme non dovute, per un totale di circa 530mila euro.