E’ salito a due il numero dei fermi per le recenti aggressioni al personale sanitario e ai vigilantes del Pronto Soccorso del Policlinico di Foggia. Al 18enne Claudio Pesante, finito in carcere per l’aggressione con pugni e calci agli infermieri nella notte tra domenica e lunedì, quando il giovane si era presentato in pronto soccorso in evidente stato di ansia, verosimilmente sotto effetto di sostanze stupefacenti, si è aggiunto il 33enne Roberto Braccio, sottoposto a sua volta agli arresti domiciliari. Ieri pomeriggio, infatti, Braccio ha aggredito infermieri e vigilanti del pronto soccorso dopo aver portato in ospedale il padre per una visita. E’ tuttora in corso, invece, l’indagine per la brutale aggressione compiuta a danno di medici e infermieri da parte dei congiunti della ragazza 23enne ricoverata da giugno scorso dopo un incidente stradale e deceduta giovedì scorso sempre presso il nosocomio del capoluogo dauno: un vero e proprio assalto, quest’ultimo, documentato da un video circolato sui social e diventato virale.
Scatta, intanto, il rafforzamento delle misure di sicurezza per il “Riuniti”, teatro di ben tre episodi di violenza nell’arco di appena 6 giorni. Come deciso in sede di prefettura, è stata estesa alle ore notturne l’operatività del posto di polizia all’interno dell’ospedale, prima limitata dalle 8 alle 20. Inoltre è stata rafforzata la vigilanza privata nel policlinico e implementata la videosorveglianza.
Il Policlinico Foggia è quindi stato inserito tra gli “obiettivi sensibili” previsti dal piano coordinato di controllo del territorio, con conseguente attenzione maggiorata delle forze dell’ordine impegnate su quel fronte. Le misure disposte sono in linea con la volontà e l’indirizzo espresso in via generale dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi orientato ad un potenziamento progressivo e continuo dei posti di polizia negli ospedali sulla base delle necessità dei diversi territori.