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Cronaca

Sesso con le pazienti per prevenire i tumori, sei donne confermano le accuse al ginecologo

Davanti al giudice hanno ricostruito le visite “molto particolari” del medico, raccontando anche delle sue proposte di fare sesso per prevenire il cancro. Hanno confermato le accuse tutte le donne interrogate nell’ambito dell’inchiesta su Giovanni Miniello, il ginecologo barese agli arresti domiciliari dal 30 novembre scorso, con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di alcune pazienti.

Delle 16 donne che hanno presentato denuncia nel confronti del medico, in 6 sono state ascoltate in tre diverse udienze dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta delle pm Larissa Catella e Grazia Errede, nell’ambito dell’incidente probatorio, che si è da poco concluso.

Le pazienti hanno raccontato di visite ginecologiche un po’ troppo spinte, con palpeggiamenti nelle parti intime da parte di Miniello. Lo stesso si sarebbe anche offerto di curare il Papilloma Virus consumando rapporti sessuali non protetti, in modo tale da prevenire anche l’insorgenza di tumori all’utero o come terapia per la fertilità.

Il caso del medico “a luci rosse” era esploso a seguito di un servizio televisivo realizzato dalla trasmissione “Le Iene”, nel corso del quale, grazie alla complicità di una ragazza che si era finta una paziente, il ginecologo era stato smascherato dalle telecamere.

Il Tribunale del Riesame di Bari, pur definendo “assurda” la terapia consigliata dal ginecologo, aveva respinto la richiesta della Procura di trasferimento in carcere per Miniello. Questo perché, pur essendo il suo un comportamento “deontologicamente scorretto”, non avrebbe avuto natura coercitiva o violenta. E cioè le donne, di fronte alle proposte sessuali del medico, sarebbero state sempre libere di rifiutare.

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