Cronaca

Si torna a sparare a Foggia, pregiudicato 40enne ucciso in un agguato: l’ombra dello spaccio di droga dietro l’omicidio

Si torna a sparare a Foggia e ad uccidere. Un agguato mortale, a colpi di pistola, si è consumato ieri nella zona di via Lucera, alla periferia del capoluogo dauno. La vittima è Alessandro Ronzullo, di 40 anni, volto noto alle Forze dell’Ordine, originario di San Ferdinando di Puglia.

L’uomo è deceduto poco dopo il suo arrivo presso il Policlinico “Riuniti” di Foggia, dove era arrivato in condizioni molto critiche, accompagnato da due persone. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione da parte dei medici dell’ospedale foggiano. Troppo gravi le ferite riportate nell’agguato.

Le indagini sono affidate agli agenti della Squadra Mobile, informati dell’accaduto proprio dal personale sanitario del Policlinico, a seguito del decesso del 40enne. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, è partita proprio dal racconto delle due persone che hanno accompagnato la vittima al Pronto Soccorso, ascoltate dai poliziotti durante la notte. Gli inquirenti stanno anche verificando la presenza di telecamere di sicurezza nella zona dove è avvenuto l’agguato.

Nessuna pista al momento sembrerebbe esclusa, compresa quella che conduce al crimine organizzato. Ronzullo aveva precedenti per spaccio di droga.  

Nel novembre del 2016 era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri durante un controllo sulla A/14, all’altezza dello svincolo autostradale di Vasto Nord. Ben nascosto all’interno della ruota di scorta della sua auto, una Renault, i militari dell’Arma trovarono un chilo di cocaina avvolto in un involucro di cellophane. Circa due anni più tardi, l’uomo venne coinvolto in un maxi blitz, tra le province di Foggia, Chieti, Genova e Campobasso, con il quale venne smantellata una organizzazione criminale italo-albanese che si riforniva di stupefacenti in Olanda, Albania e Slovenia. Lo scorso luglio, invece, venne arrestato assieme ad altre cinque persone nell’operazione antidroga denominata “Radar”, relativa al traffico di cocaina ma venne rimesso in libertà dopo qualche giorno.

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