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Cronaca

Soldi dai malati di cancro per visite gratuite: chiesto il rinvio a giudizio per l’oncologo barese Vito Lorusso

La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’oncologo barese Vito Lorusso, arrestato il 12 luglio 2023 con l’accusa di aver chiesto soldi a pazienti malati di cancro per accedere a prestazioni sanitarie gratuite o per saltare le liste d’attesa. L’uomo, all’epoca primario di Oncologia Medica presso l’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, risponde dei reati di peculato e concussione.

Prima condotto in carcere e poi posto ai domiciliari, Lorusso era tornato in libertà poco prima di Natale, con la misura dell’obbligo di firma, dopo che la Procura barese aveva notificato l’avviso di chiusura delle indagini. Parallelamente, l’istituto tumori, a seguito di un procedimento disciplinare, aveva disposto il licenziamento del medico.

Sarebbero una quindicina gli episodi contestati, a partire dal 2019. A far partire le indagini era stata la denuncia presentata dalla figlia di una paziente di Lorusso, poi deceduta.

L’oncologo è finito nuovamente ai domiciliari, il 26 febbraio scorso, a seguito dell’inchiesta “Codice Interno”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che ha portato all’arresto di più di 100 persone per i presunti legami tra clan, affari e politica barese, e voto di scambio mafioso, con riferimento alle elezioni comunali del 2019. Nell’ambito della stessa indagine, è stata posta ai domiciliari anche la figlia Maria Carmen Lorusso, ex consigliera comunale, eletta nelle file del centrodestra e poi passata nella maggioranza di centrosinistra. La donna è anche la moglie dell’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, arrestato e trasferito in carcere, nel medesimo blitz antimafia, con l’accusa di aver raccolto voti dai clan baresi, proprio per far eleggere la moglie.  

Secondo quanto sostenuto dalla DDA, anche l’oncologo avrebbe stretto accordi con la criminalità organizzata, in particolare con Massimo Parisi, fratello del boss Savinuccio: in cambio dei voti alla figlia, avrebbe curato un nipote del capoclan, poi morto di cancro.

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