Soldi ma non solo. Le prestazioni mediche venivano “pagate” anche con prodotti ittici. Anzi, proprio da una busta di frutti di mare, sarebbe partita l’inchiesta della Procura di Trani, che ha portato all’arresto di un cardiologo dell’ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta, il dottor Angelo Balzano di 54 anni: è accusato di aver ricevuto denaro e altro da alcuni pazienti, garantendo loro di saltare le liste d’attesa per visite ed esami specialistici.
A scoprire tutto, sono stati i carabinieri del Nas di Bari. Erano impegnati ad ascoltare l’intercettazione di un 60enne bitontino, coinvolto in un’altra indagine, quando hanno sentito l’uomo organizzare la consegna di una busta piena di mitili. Insospettiti, lo hanno seguito, fino al momento in cui ha recapitato i frutti di mare a casa del medico. In seguito i militari hanno verificato che la stessa persona, pochi giorni dopo, era stata ricevuta nell’ambulatorio del cardiologo, senza passare per le liste d’attesa.
Così, quasi per caso, è venuto alla luce un sistema parallelo rispetto al meccanismo di prenotazione ordinario delle prestazioni sanitarie, messo in atto dal 54enne. Chi voleva saltare la fila doveva pagare tra i 50 ed i 100 euro. Altrimenti per una visita si potevano aspettare mesi.
Per parenti, amici e colleghi, c’era invece una corsia preferenziale: in caso di bisogno, si rivolgevano direttamente al medico, che li riceveva in ospedale, durante l’orario di servizio, sottoponendoli a visite ed esami con le attrezzature in dotazione al “Don Tonino Bello”.
L’indagine ha svelato un sistema che andava avanti da mesi. Solo tra luglio e ottobre del 2024 (periodo preso in esame dall’attività investigativa), il cardiologo avrebbe intascato circa 630 euro in contanti per visite eseguite nel nosocomio molfettese.
Quando ha intuito di essere tenuto d’occhio dagli inquirenti, il medico avrebbe anche cercato di inquinare il quadro probatorio, contattando alcuni pazienti e suggerendo loro cosa rispondere ai carabinieri che li avevano convocati in caserma. Ma ormai era troppo tardi. Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere. Lunedì verrà ascoltato dal GIP del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, per fornire la sua versione dei fatti.