Cronaca

Spaccio di stupefacenti a San Severo, maxi operazione della Polizia: 44 arresti. Droga venduta davanti ai bambini

Per incastrare i pusher ci sono voluti anche agenti sotto copertura, che si sono finti acquirenti con l’obbiettivo di documentare gli episodi di spaccio. Con questo stratagemma è stato possibile sgominare un’organizzazione che gestiva la vendita degli stupefacenti alla periferia di San Severo. 44 le persone arrestate dalla Polizia di Stato nel corso di una vasta operazione antidroga eseguita, all’alba di oggi, nei quartieri Luisa Fantasia (meglio noto come Texas), Fort Apache e San Bernardino, zone ad altissima densità delinquenziale.

L’ultimo atto di una indagine avviata più di 10 mesi fa dalla Squadra Mobile di Foggia e coordinata dal pm della Procura del capoluogo dauno, Alessio Marangelli. Si tratta di arresti “differiti”, ovvero non eseguiti in flagranza di reato, ma nel corso del tempo per non compromettere l’attività investigativa. I dettagli dell’operazione, denominata “Troy”, sono stati illustrati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa organizzata presso la Questura di Foggia.

In base a quanto accertato dagli investigatori, la vendita degli stupefacenti, prevalentemente cocaina, hashish e marijuana, non avveniva all’aperto ma lontano da sguardi indiscreti: nelle abitazioni oppure all’interno di costruzioni abusive dotate di porte blindate e telecamere di sicurezza, e sorvegliate da vedette. Tra i casi più eclatanti, quello di un circolo ricreativo che funzionava come un vero e proprio “coffee shop”, dove era possibile non solo acquistare droga ma anche consumarla comodamente sul posto.

Un mercato degli stupefacenti aperto 24 ore su 24, con acquirenti che arrivavano da tutta la provincia.  

In manette sono finite anche quattro donne, che ricoprivano un ruolo di primissimo piano nella struttura dell’organizzazione. Una di loro è stata anche trovata in possesso di una pistola con matricola abrasa.

Spesso la cessione delle dosi avveniva sotto gli occhi dei bambini, testimoni di quanto accadeva quotidianamente nei quartieri. Tredici le piazze di spaccio individuate dagli investigatori. Secondo le stime, ognuna di queste arrivava ad incassare oltre 200mila euro al mese, per un volume d’affari di decine di milioni di euro.  

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