Dalle minacce con un coltello al colpo di pistola che per un caso non colpì il bersaglio. Resta in carcere il 21enne accusato di aver sparato verso un pescatore tranese nella serata del 13 dicembre scorso nella zona dell’ex macello comunale a Trani. Ai domiciliari, invece, passa un 49enne padre del giovane ristretto in carcere. L’accusa è di tentato omicidio per il 21enne e per aver moralmente concorso allo stesso reato per suo padre. Una storia nata all’interno dell’ambiente della pesca subacquea e sui cui indagano i carabinieri. Inizialmente i due uomini furono arrestati e portati in carcere mentre nelle scorse ore il gip ha attenuato la misura per il 49enne anche se il pm ha già appellato l’ordinanza del giudice al Tribunale del riesame di Bari.
Prima il diverbio in una chat poi l’incontro nei pressi dell’ex macello a Trani nella serata del 13 dicembre: le divergenze, secondo gli inquirenti, erano maturate nell’ambito di alcune contravvenzioni e sequestri di attrezzature per la pesca subacquea con le relative responsabilità. Padre e figlio avrebbero chiesto di corrispondere loro 200 euro per alcune bombole sequestrate. All’incontro dalle minacce si sarebbe passati ai fatti con un colpo di pistola esploso fortunatamente senza colpire nessuno. Sul posto l’arrivo di una pattuglia di carabinieri in borghese al cui alt il 21enne non si fermò prima che i militari sparassero alle gomme della vettura costringendolo a fermarsi.
La prima misura adottata a loro carico era stata quella del carcere per entrambi, con l’accusa di doppio tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale ed estorsione. Il gip, poi, ha mitigato le misure a carico del 49enne disponendo per lui i domiciliari e riconoscendogli di avere concorso soltanto moralmente nel tentativo di omicidio. Secondo la ricostruzione del gip sono poi cadute le accuse di estorsione a carico di entrambi e del tentato omicidio dei militari visto che nessun carabiniere si sarebbe trovato sulla traiettoria del veicolo durante l’inizio della fuga. La data dell’udienza per la discussione dell’appello del pm al “riesame” si conoscerà nei prossimi giorni.