Cronaca

Sparò ad altezza d’uomo, la vittima salva grazie al marsupio: 50enne condannato a 10 anni per tentato omicidio

Il Tribunale di Trani ha condannato a 10 anni di reclusione il 50enne canosino Andrea D’Alessandro, pluripregiudicato, per il tentato omicidio del 43enne Michele Labroca, anch’egli già noto alle forze dell’ordine. Era il 18 maggio del 2020 e i due uomini stavano litigando in piazza Umberto, a Canosa, davanti ad un circolo ricreativo. Al culmine della discussione D’Alessandro tirò fuori una pistola ed esplose tre colpi all’indirizzo di Labroca: due ferirono gravemente la vittima alle gambe, uno ad altezza d’uomo non andò a segno solo per miracolo. Labroca sollevò istintivamente il marsupio e il proiettile venne deviato dalle chiavi che erano al suo interno. D’Alessandro venne subito identificato dalla polizia quale autore dell’aggressione e dopo un breve tentativo di fuga fu bloccato e sottoposto a fermo su disposizione della Procura di Trani. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona insieme ai successivi approfondimenti investigativi disposti dal pm Aiello, consentirono alla polizia di ricostruire l’intero accaduto, nonostante il clima omertoso in cui si svolsero le indagini. Il tentato omicidio, è emerso dall’inchiesta, maturò in seguito a vecchie questioni tra i due pregiudicati che gravitano stabilmente nell’ambiente criminale canosino.

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