Hanno chiesto il patteggiamento a cinque anni gli ex funzionari della Asl di Bari Nicola Sansolini e Nicola Iacobellis, rispettivamente ex direttore dell’area gestione tecnica ed ex dirigente di Ingegneria clinica e responsabile dell’edilizia sanitaria, finiti al centro dell’inchiesta – partita a novembre scorso – su presunte mazzette in cambio di appalti nella Asl barese. L’assenso da parte del procuratore Roberto Rossi e del pm Savina Toscani è arrivato nel corso dell’ultima udienza svolta in tribunale, a Bari, tuttavia bisognerà stabilire quanto i due dovranno restituire per il patteggiamento. La Regione Puglia e la Asl del capoluogo hanno chiesto di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare in cui sono coinvolti tre ex funzionari e imprenditori. La Regione ha chiesto il risarcimento dei danni d’immagine, la Asl un risarcimento di diversi milioni che equivale al valore degli appalti e degli affidamenti che secondo la Procura sono stati affidati dietro il pagamento di tangenti. Dunque per Sansolini e Iacobellis resta il nodo sulle somme di denaro che dovranno restituire per poter patteggiare, quantificate dall’accusa in 80mila euro a testa ma sulle quali le parti non hanno ancora trovato un’intesa. La vicenda è stata rinviata al prossimo 8 luglio. Oltre ai patteggiamenti di Sansolini, Iacobellis e di altri imputati che hanno chiesto di concordare la pena, bisognerà anche discutere le posizioni degli imputati che hanno invece chiesto il rito abbreviato. Tra questi c’è anche l’ex funzionaria Concetta Sciannimanico: per lei, per i suoi colleghi e altri tre imputati la Procura contesta l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
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