Stavano assaltando un bancomat di Bitonto utilizzando la tecnica della marmotta, ma l’esplosione ha ferito gravemente due di loro, lasciati poi davanti al Policlinico di Bari. E’ accaduto nella notte. Erano all’incirca le 3 quando in viale della Repubblica a Bitonto è stato fatto saltare lo sportello bancomat della Deutsche Bank. Ad agire, secondo quanto appreso, almeno cinque banditi. Ma qualcosa è andato storto poiché due persone del commando sono state travolte dalla deflagrazione. Pertanto i loro complici li hanno accompagnati e lasciati davanti al Policlinico di Bari affinché ricevessero le cure necessarie. Uno è ricoverato nel reparto di rianimazione con emorragie cerebrali, l’altro è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico perchè l’esplosione lo avrebbe preso in pieno volto. Sulla vicenda sta indagando la Polizia di Stato. Al vaglio le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona e dell’istituto di credito assaltato. Non è chiaro se il colpo sia andato a buon fine. La deflagrazione, oltre ad aver scosso i residenti della zona, colti dal boato in piena notte, ha provocato diversi danni tra cui il crollo del vano in cui era sistemato l’erogatore di banconote e servirà ancora qualche ora per accertare se i soldi siano stati portati via. Sul luogo dell’assalto presente anche la Polizia Scientifica per i rilievi. Fondamentali saranno soprattutto i racconti dei complici della banda rimasti feriti.
Appena 10 giorni fa a Bitonto, il 15 giugno, un gruppo di banditi ha assaltato la filiale della Banca Monte dei Paschi di Siena di corso Vittorio Emanuele. Scena che è stata ripresa con un telefonino da un balcone. In quel caso il colpo è andato a buon fine con un bottino di circa 50mila euro portato via. L’assalto di questa notte è arrivato poche ore dopo la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dalla Prefettura di Bari, tenuta ieri, in cui il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci ha chiesto un rafforzamento dei presidi in città da parte delle forze dell’ordine.
