Cronaca

Torna in carcere lo storico boss barese Eugenio Palermiti: l’arresto per l’agguato ai danni di Teodoro Greco

È tornato in carcere il boss della malavita barese, Eugenio Palermiti. A poco più di 10 anni dall’agguato messo a segno ai danni di Teodoro Greco, il 59enne incensurato, ferito a colpi di pistola, a Bari, il 20 novembre 2013, gli agenti della Squadra Mobile del capoluogo hanno arrestato il capo dell’omonima organizzazione mafiosa, operante nel quartiere Japigia. L’uomo è ritenuto il mandante dell’agguato avvenuto, secondo l’accusa, con modalità mafiose.

La vittima, dipendente di una ditta di distribuzione di giornali, venne raggiunta da colpi di pistola ad un piede e ad una gamba mentre si trovava in strada, in viale Japigia. Il 59enne era appena sceso dalla sua auto, quando venne affiancato da due persone, in sella ad una moto, che fecero fuoco da distanza ravvicinata.  

Greco, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, era “ben inserito nel tessuto sociale cittadino, in ragione del ruolo di responsabilità rivestito in un’agenzia giornalistica di distribuzione di quotidiani e periodici”.

In più occasioni, spiegano gli investigatori, aveva fatto favori al boss sfruttando le proprie conoscenze. Ma il suo rifiuto di continuare a collaborare con il clan, avrebbe scatenato la vendetta di Palermiti, che avrebbe quindi dato ordine di sparargli. Scopo dell’agguato intimidatorio, quello di indurre la vittima a rivolgersi proprio al boss di Japigia per chiedere aiuto e protezione.

L’ordinanza di custodia cautelare a carico del capoclan riguarda anche altri reati, come atti persecutori e violenza privata, sempre con l’aggravante del metodo mafioso, commessi tra il 2021 e il 2022 ai danni di tre aspiranti collaboratori di giustizia e dei loro familiari. Obiettivo: ottenere la loro ritrattazione in merito ad alcune dichiarazioni rese alle autorità, oltre che l’allontanamento delle loro famiglie dal quartiere Japigia.

Anche il figlio del boss, Giovanni, si trova attualmente in carcere, dove sta scontando una condanna in primo grado all’ergastolo, per l’omicidio di Walter Rafaschieri, ucciso in un agguato messo a segno nel settembre 2018 nel quartiere Carbonara.

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