Duro colpo, quello inferto dai carabinieri del Comando provinciale di Bari, alla strutturata organizzazione criminale guidata da Vincenzo Mangione e attiva nello spaccio di stupefacenti sulla piazza di Gravina. 22 le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del tribunale barese su richiesta congiunta di Procura e Direzione distrettuale antimafia, eseguite nei confronti di altrettanti presunti affiliati al gruppo. Le indagini furono avviate nel 2018 dai carabinieri di Altamura e Gravina in seguito al tentato omicidio di Nicola Mangione, cugino di Vincenzo, maturato nel contesto di un conflitto sorto dalla scissione del clan familiare in due tronconi. Gli esecutori furono individuati nello stesso Vincenzo Mangione e in Michele Loglisci, arrestati nel 2019 e condannati con sentenza definitiva nel 2020 rispettivamente a 9 anni e 4 mesi e 7 anni e 4 mesi di reclusione. Malgrado la carcerazione dei due, l’attività criminosa del gruppo è proseguita imperterrita attraverso una schematica ripartizione di ruoli e compiti fra luogotenenti, addetti al taglio e al confezionamento delle dosi, custodi della droga e spacciatori al dettaglio. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati 2 chili e mezzo di stupefacenti, 3 pistole calibro 7.65 e 87 cartucce. Nove le persone arrestate in flagranza di reato. I 22 indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, porto e detenzione di armi. Le ordinanze sono state eseguite fra Gravina, Loreto, Ancona e Limone sul Garda, nel bresciano.
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