Il gip vuole vederci ancor più chiaro prima di decidere o meno se archiviare la vicenda giudiziaria sulla morte dello chef Raffaele Casale a causa di un incidente con la sua moto a Trani in via Martiri di Palermo all’alba del 16 agosto 2017. Una vicenda su cui la famiglia dell’allora 28enne chef, che aveva scelto Trani per proseguire il suo percorso di crescita professionale, continua a chiedere di adombrare dalle nubi fosche questa vicenda. Dopo la richiesta di archiviazione presentata dal pm il 16 aprile scorso, tuttavia, c’è stata l’opposizione dei familiari ed in particolare di papà Felice che resta convinto che tutti i tasselli non siano al loro posto.
Dopo alcuni mesi di silenzio, anche a causa del complesso lavoro di giudici e magistrati in piena pandemia da Covid-19, ecco arrivare un segnale dal Tribunale di Trani: il 14 dicembre prossimo, infatti, sono convocate tutte le parti in causa davanti al gip per un’udienza camerale a cui seguirà una decisione definitiva. Per la morte di Raffaele Casale al momento c’è una donna iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale. In realtà la prima indagine terminò con la completa archiviazione della vicenda. Una decisione che non ha mai convinto i familiari dello chef come ha più volte ribadito papà Felice che in questi lunghi anni ha sempre chiesto verità e giustizia su quella maledetta mattina di oltre quattro anni fa. «Pur consapevole che è solo una piccola notizia ed il percorso è ancora lungo», ha spiegato in un post su facebook il papà Felice, «per noi che ci siamo affidati alla giustizia è davvero una bella notizia sapere che la giustizia c’è ancora e basta solo attendere».