Cronaca

Trani, nel carcere femminile aggredita un’agente, poi la detenuta ingerisce pezzi di ferro. Conaippe: “Chiediamo la chiusura della struttura e più agenti”

Prima l’aggressione nei confronti di un agente, poi avrebbe ingerito pezzi di ferro. È quanto accaduto, nella serata dell’11 settembre, nella casa penale per donne di Trani, facendo scattare l’allarme tra i cittadini del centro storico. Continuano le aggressioni, verbali e fisiche, all’interno delle carceri ai danni della polizia penitenziaria, in questo caso femminile. Complice anche e soprattutto la carenza di organico, come denuncia la confederazione autonoma italiana polizia penitenziaria.

Tra i dati Conaippe segnala che in Italia ci sono circa 63mila detenuti, solo nel 2024 i suicidi sono stati 70, 1780 le persone salvate dalla polizia penitenziaria da tentativi di suicidio; 7 gli agenti che si sono tolti la vita da gennaio. Sono 170.000 le persone in esecuzione normale esterna dalle carceri, mentre gli agenti di polizia in servizio sono solo 34.000. Il Conaippe chiede una politica migliore fatta di risorse umane ed economiche di spessore e auspica la chiusura del carcere femminile di piazza Plebiscito al centro della città di Trani, oramai vetusto, e la realizzazione di un plesso detentivo nella ex caserma agenti, nella casa circondariale maschile di via Andria, già disponibile e solo da ristrutturare.

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