E’ stato ultimato il controesame delle difese di uno dei consulenti dell’accusa ed ora si tornerà in aula il 27 maggio per la testimonianza di un altro consulente sempre dei pubblici ministeri. E’ ripreso questa mattina, dopo un lungo stand by a causa della pandemia, il processo sull’incidente ferroviario del 12 luglio 2016 sulla tratta “Andria-Corato” della Bari Nord in cui persero la vita 23 persone e 51 furono i feriti. Nell’esame odierno del consulente della procura diversi i temi trattati tra cui il sistema di “blocco telefonico” che secondo il difensore di Ferrotramviaria, l’Avv. Laforgia, non era definito “obsoleto” per le reti private e neanche veniva del tutto abolito dal decreto ministeriale del 2012. Ma si è anche parlato di stress lavorativo del personale di Ferrotramviaria.
Cambio di location per le udienze a causa delle norme anti contagio da Covid-19: stamane ci si è trasferiti all’interno dell’auditorium della Chiesa di San Magno a Trani dopo una serie di trasferimenti a partire dall’aula bunker del carcere, passando per la Corte d’Assise del Tribunale, sempre a Trani, per arrivare all’auditorium “Baglioni” di Andria. Dopo alcune udienze nella città federiciana si torna a Trani in un luogo più grande che permette di garantire una maggiore sicurezza nell’applicazione delle norme anti contagio. Nel processo sono imputate 17 persone fisiche e la società Ferrotramviaria accusate a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Sono costituite parti civili la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, associazioni e familiari delle vittime.