“Se non paghi ti veniamo a prendere sotto casa. Non sai cosa ti può succedere”. Sono le frasi intimidatorie intercettate dalla Guardia di Finanza di Bari con cui due fratelli di Trani ed un uomo di Terlizzi spaventavano le loro vittime per convincerle a restituire con interessi insostenibili i prestiti ricevuti. Sono finiti in carcere Giovanni e Lorenzo Curci, di 55 e 54 anni, e il 39enne Pasquale Pellegrino, con l’accusa di associazione per delinquere, usura aggravata, estorsione, riciclaggio, reati tributari e attività finanziaria abusiva. Una quarta persona, il 76enne Mario Maiellaro, è agli arresti domiciliari. L’operazione delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura di Trani, è il primo tassello di un’indagine più ampia che ha consentito di rivelare l’esistenza di una rete di prestiti usurari concessi in favore di più soggetti, anche imprenditori, nel territorio di Trani e Barletta, per un importo complessivo pari a 600mila euro. Fondamentali per gli inquirenti le dichiarazioni rese da un’imprenditrice in gravissime difficoltà economiche che tra il 2021 e il 2023 aveva ottenuto prestiti in denaro con tassi di interesse annui che la obbligavano a restituire sino a 10 volte tanto le somme ricevute.
DICHIARAZIONE DEL TEN. COL. CHRISTIAN CIRO RUTIGLIANO (COMANDANTE G.I.C.O. NUCLEO PEF GUARDIA DI FINANZA BARI)
La Guardia di Finanza di Bari ha accertato ulteriori episodi che hanno visto gli indagati applicare nei confronti di altre vittime tassi di interesse annui sino al 360%. La denuncia dell’imprenditrice è stata di grande aiuto agli inquirenti per la definizione del quadro indiziario, a fronte della reticenza mostrata da altre persone informate dei fatti, timorose di subire ritorsioni da parte degli indagati.
DICHIARAZIONE DI RENATO NITTI (PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI TRANI)
Gli indagati utilizzavano una società del settore calzaturiero per mascherare la loro attività creditizia illecita sottraendosi in maniera sistematica e fraudolenta al pagamento delle imposte
DICHIARAZIONE DEL COL. ARCANGELO TREVISANI (COMANDANTE NUCLEO PEF GUARDIA DI FINANZA BARI)
E’ in corso di esecuzione il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro, quale profitto dei reati di usura, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e riciclaggio, nei confronti di 12 indagati e di una delle loro società.