Ancora una lite in famiglia che finisce nel sangue. I colpi di coltello davanti ai figli ma la donna questa volta si è salvata. Ferita gravemente ad un polmone ma salva mentre suo marito è finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato. A raccontare tutto agli investigatori è stata una giovanissima di 16 anni, una dei cinque figli della coppia, che ha assistito alla lite e al ferimento. L’ennesima violenza si è consumata ad Acquaviva delle Fonti, in una casa del centro storico nella serata di sabato. La donna, una 43enne di origine albanese, è stata colpita con tre coltellate al torace al culmine di una lite. Come ricostruito dagli inquirenti a sferrare i fendenti sarebbe stato il marito, 54enne anche albanese.
Dopo l’aggressione, la donna, ferita e sanguinante, ha avuto la forza di raggiungere la strada da dove ha chiesto aiuto mentre il marito si allontanava. Sono stati i vicini, che avevano sentito le urla provenire dalla casa, a chiamare i soccorsi. E’ stata quindi portata in ambulanza prima all’ospedale di Acquaviva e poi trasferita nel reparto di chirurgia toracica del Policlinico di Bari dove è stata operata per una lesione al polmone. E’ ricoverata in rianimazione post operatoria con prognosi riservata anche se le sue condizioni migliorano e stamattina è stata estubata. In passato la donna si era rivolta ad un centro antiviolenza ed aveva già denunciato il marito, ma poi aveva deciso di ritirare le accuse.
L’uomo è stato bloccato alcune ore dopo nelle vicinanze della stazione dei carabinieri del paese e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria: quando è stato fermato aveva ancora i vestiti insanguinati. Le indagini, coordinate dal pm Lanfranco Marazia della Procura di Bari, sono condotte dai carabinieri della compagnia di Gioia del Colle. Durante un sopralluogo in casa della coppia, gli investigatori hanno anche individuato e recuperato il coltello utilizzato per l’aggressione.
Una storia che ha tratti molto simili a quelli di Torremaggiore, alcuni chilometri più a nord di Acquaviva, quando nella notte tra il 6 e 7 maggio, il panettiere 43enne Taulant Malaj impugnò il coltello uccidendo un 51enne, da lui ritenuto amante di sua moglie, sua figlia 16enne. La furia si scatenò anche nei confronti di sua moglie ferita e finita in ospedale.