Negli ultimi due anni era riuscito a raggirare diverse persone, in particolare uomini e donne del clero, presentandosi in parrocchie e conventi di mezza Italia come orfano, malato e indigente. Un 20enne di Andria, truffatore seriale, è poi tornato nella sua città per continuare i raggiri in strutture ecclesiastiche della vicina Canosa ed è stato scoperto e denunciato dalla Polizia di Stato.
Il giovane era già gravato da una misura cautela emessa lo scorso ottobre dal Tribunale di Genova dopo la denuncia presentata da un convento del quartiere San Teodoro del capoluogo ligure. Li il giovane era riuscito a sottrarre la somma di 4.500 euro.
La tecnica utilizzata era particolarmente collaudata: dopo aver fatto alcune ricerche su internet, raccogliendo informazioni su conventi, chiese e parrocchie da colpire, acquisiva dettagliate informazioni sui prelati e li contattava telefonicamente, spacciandosi per un prete. Dopo aver conquistato la loro fiducia, partivano le richieste di denaro, giustificate da finti scopi nobili e caritatevoli. In altre circostanze si presentava come ragazzo in difficoltà, in cerca di lavoro, a cui serviva aiuto economico. Il denaro ottenuto tramite il raggiro veniva quasi sempre consegnato mediante un accredito sulla carta di credito del 20enne che immediatamente, prelevava le somme.
Dopo diverse denunce raccolte dal Commissariato di Canosa, i poliziotti hanno quindi scoperto l’identità del truffatore seriale che è stato denunciato per truffa aggravata e sostituzione di persona. Grazie alla collaborazione del Commissariato di Andria sono stati sequestrati anche i suoi telefoni cellulari, la Postepay utilizzata per ricevere gli accrediti di denaro e una parte del bottino accumulato.