La droga veniva indicata con la regione della “neve” e cioè il Trentino Alto Adige o con il nome di un famosissimo fumettista statunitense e cioè il Dr. Seuss che tra i suoi personaggi ha ideato anche un gatto con il cappello cilindrico. Ma nel linguaggio criptico ci finivano anche “mousse”, “cilindro” o “macchinette” per indicare la sostanza stupefacente in dialoghi brevi e concisi ed apparentemente senza senso. E’ partita dalla denuncia due anni fa di una azienda di Noicattaro ai carabinieri l’indagine che ha portato all’arresto di 8 persone ritenute a vario titolo responsabili della detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche di estorsioni aggravate dal metodo mafioso nella cittadina barese. La denuncia dell’azienda ha permesso di portare alla luce, grazie all’installazione di videocamere di sorveglianza, una fiorente attività di confezionamento e spaccio che avveniva nel reparto saldatura della stessa azienda organizzata dal 46enne di Rutigliano Vincenzo Divittorio. Era lui a procurarsi la droga, a confezionarla e poi a cederla a diversi altri dipendenti e non solo.
Da qui l’indagine dei carabinieri di Modugno, svolta tra fine 2023 e 2024 grazie ad intercettazione svolte e rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che si è allargata scoprendo una vera e propria organizzazione criminale che non solo gestiva la distribuzione di droga che da Noicattaro veniva rifornita a diversi spacciatori poi attivi nella città metropolitana di Bari bensì gestiva anche le estorsioni a carico dei commercianti nella città barese. In particolare l’organizzazione avrebbe imposto il pagamento di una “tassa” di 500 euro in occasione delle festività natalizie come contribuito per il mantenimento di un noto clan operante a Noicattaro.
Nell’organizzazione di particolare rilievo era la figura del 36enne Pasquale Colasuonno che aveva il compito di rifornimento della sostanza stupefacente ma anche quella di Nicola Annoscia, 36enne e figlio di Giuseppe affiliato al clan Parisi. Per i due, il giudice ha ravvisato una “pericolosità sociale estremamente elevata”.
L’attività investigativa, nelle varie fasi, aveva già consentito di trarre in arresto in flagranza di reato due persone per spaccio di sostanze stupefacenti e sequestrare circa 1 kg fra cocaina, hashish e marijuana.
Questa mattina gli arresti grazie anche al coinvolgimento non solo dei carabinieri del comando provinciale di Bari ma anche dei militari di Lecce e del Nucleo Cinofili di Modugno. Come da richiesta della Procura di Bari accolta dal gip del Tribunale barese, cinque sono finiti in carcere, di cui uno già detenuto per altra causa, e tre agli arresti domiciliari.



