Viveva nel lusso grazie ai guadagni delle sue attività illecite collegate alla Sacra Corona Unita. Una villa con piscina a Taranto, un’auto, compendi aziendali di due imprese ben avviate nel settore della ristorazione e della vendita di prodotti ittici freschi. Ma ora, tutti i suoi beni sono stati confiscati in via definitiva. E’ l’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Taranto, disposta dalla Corte di Appello di Lecce, relativa alla confisca definitiva di beni per un valore stimato in circa 2,5 milioni di euro nei confronti di un 60enne tarantino ritenuto “socialmente pericoloso” perché condannato, in via definitiva, per contrabbando di tabacchi lavorati esteri, detenzione illegale di armi clandestine, ricettazione e associazione di tipo mafioso. Secondo le indagini l’uomo aveva infatti un ruolo di rilievo nella frangia jonica della Sacra Corona Unita e gli introiti delle attività delittuose sarebbero stati impiegati nell’acquisizione di beni e nella gestione di imprese intestate ai suoi più stretti familiari, il cui valore è risultato nettamente superiore rispetto al reddito ufficiale dichiarato al Fisco.
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