Era in aula per rendere la propria testimonianza nell’ambito di un processo, quando è corso a salvare la vita ad un uomo, colto da un improvviso malore. È il gesto di straordinaria prontezza compiuto da un carabiniere in servizio presso il Comando provinciale della BAT, il vicebrigadiere Patrick Zaia, grazie al quale è stata evitata una imminente tragedia che stava per consumarsi al Tribunale di Trani.
L’episodio risale alla mattinata dello scorso 10 aprile quando, intorno a mezzogiorno, un 60enne si è accasciato al suolo, in preda ad un arresto cardiaco, sotto gli occhi attoniti delle diverse persone che si trovavano all’interno del Palazzo di Giustizia.
Tra queste c’era anche il militare dell’Arma, 30enne originario di Pordenone, che avrebbe dovuto testimoniare davanti al giudice per dei fatti accaduti in servizio. Attirato dalle richieste d’aiuto di un vigilante, che invocava l’intervento di un medico, il carabiniere non ha perso tempo: preso un defibrillatore automatico installato nella struttura, ha raggiunto il 60enne, che era steso sul tavolo di un’aula giudiziaria, ormai esanime, avviando immediatamente le manovre salvavita.
Addestrato all’utilizzo del dispositivo, il militare ha posizionato con precisione gli elettrodi del defibrillatore sul petto dell’uomo, somministrando due scariche di rianimazione, alternando infine la respirazione artificiale con massaggi cardiaci, fino all’arrivo degli operatori del 118.
I soccorritori hanno poi provveduto al trasporto d’urgenza del 60enne presso l’ospedale “Bonomo” di Andria, dove il paziente è ancora ricoverato ma ormai fuori pericolo. Un miracolo compiuto da un “angelo in divisa” che, assieme alla preziosa presenza del defibrillatore, ha fatto la differenza tra la vita e la morte.