Quartiere Santo Spirito vestito a lutto, questo pomeriggio a Bari, in occasione dei funerali di Francesco Dogna, il 63enne trovato morto mercoledì 8 gennaio, all’interno della sua abitazione di via Torino, al civico 14, nel quartiere barese sul litorale nord del capoluogo. Le esequie sono state celebrate nella chiesa dello Spirito Santo, alle 15.30. Il parroco don Fabio Campione ha fatto appello alla giustizia “necessaria per una persona buona e gentile”, com’era ricordata da tutti la vittima.
Il sacerdote ha poi lasciato che la cerimonia funebre venisse officiata da un altro prete, don Cosimino Di Masi, cugino di Francesco Dogna, che ha a sua volta ricordato “l’amicizia e la stima che tutti provavano nei confronti del 63enne”.
Intanto proseguono le indagini per dare un volto ed un nome all’autore di un delitto così efferato. Dall’autopsia, eseguita dal professor Davide Ferorelli dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, è emerso che la vittima è stata raggiunta da non meno di 70 coltellate. La conferma che l’assassino si è accanito sul corpo dell’uomo con inaudita ferocia.
Punto di partenza per gli inquirenti, le numerose tracce di sangue trovate sia sulle scale della palazzina in cui si è consumato l’omicidio, che per la strada, e che potrebbero essere state lasciate al momento della fuga dal killer, forse rimasto ferito durante l’aggressione.
Al vaglio anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. A scoprire il cadavere sono stati la sorella ed il cognato della vittima. Era rivolto a pancia in giù in una pozza di sangue. Alcuni vicina di casa avrebbero riferito agli investigatori di aver sentito delle urla provenire dall’appartamento dell’uomo, la sera prima che venisse trovato senza vita, con il corpo martoriato dalle coltellate.